"G'han tucc el can...
che poi el pissa sul portun!"
el g'à dì el Pepp
menter tornevàm dalla Cienne
dove sèrem andà a ciappà su
i muntandit de la tuseta
(che la roba del sò papà la ghera no
e quindi non l'ho ciappata...
Poc mal...
braghett e maietta li se trova de per tutt)!
"...el can
che poi el pissa sul portun...".
E' vero! - penso io subitamente,
e vado col pensiero al bel portone
che sembra coronar col suo lustrore
il roseo candore della casa,
e ai lati vedo i suoi bei paracarri
che di granito fatti assai robusti
reggono appunto ai ...carri ...
ma non ai cani
che ogni volta lì ...
ghe pissen sòra!
E' vero!- penso io ancora un po'...
ma senza i cani, sai,
la vita la sarìa minga inscì alegra!
la tana di bana . così è stato soprannominato il mio laboratorio che quando mi ci intàno... ... mi ci intàno... e chiunque respiri nelle vicinanze ... miiii...che fastidio! Solo a Romeo il gatto era dato di girare correre rimbalzare serpeggiare tra le mie cose. Qui elaboro abbozzo progetto disfo traccio e straccio e mi diverto. Manipolo spesso e con godimento carta colla cartone fili e stoffe, cui si aggiungono olio, soda caustica, oli essenziali per fare il sapone. e altre godurie...
Cerca nel blog
venerdì 23 novembre 2012
mercoledì 14 novembre 2012
Due splendidi piedini
Due splendidi piedini
mi fanno compagnia
da quando il 30 giugno
è nata Ludovica
che bella più non c'è.
Sdraiata sopra il letto
accanto al gatto Meo
è ora di vestirti
ma tu mi guardi e ridi
e poi coi tuoi piedini
rivolti verso l'alto
vai a danzar col sole
che brilla da un buchino
della finestra chiusa
e col suo raggio d'oro
intrecci un ballo lieto
e ridi e canti e trilli
e io rido con te!
sabato 13 ottobre 2012
Cotidie flores pasco
Sub vesperum magna cum delectatione
absuesco flores pascere
quos solario fortes robustosque crescunt
absuesco flores pascere
quos solario fortes robustosque crescunt
sabato 1 settembre 2012
29-4-09
Noi vittime del passo cadenzato dei prepotenti
viviamo una vita non nostra
e non possiamo mettere in mostra
i pensieri profondi e leggeri
che invece vorremmo inviare nel vento
per farli tornare più lievi
sull'onda sottile del suono
che unisce i ricordi di ieri
alla speranza del poi.
viviamo una vita non nostra
e non possiamo mettere in mostra
i pensieri profondi e leggeri
che invece vorremmo inviare nel vento
per farli tornare più lievi
sull'onda sottile del suono
che unisce i ricordi di ieri
alla speranza del poi.
mercoledì 29 agosto 2012
In questa grande casa
Cammino
in questa grande casa
godendo
di ogni passo
che mi avvicina
alla libertà
di essere
quello che sono
in questa grande casa
godendo
di ogni passo
che mi avvicina
alla libertà
di essere
quello che sono
domenica 26 agosto 2012
sabato 18 agosto 2012
Il Vangelo secondo Biff (commento)
Il Vangelo secondo Biff. Amico d'infanzia di Gesù di Christopher Moore
Riletto a distanza di qualche anno: ASSOLUTAMENTE da non perdere!
Solo una mano maschile poteva tracciare i contorni di una amicizia "da sempre" come quella tra Gesù e Biff.
Mai blasfemo.
Spesso allegro.
Con sorpresa finale.
venerdì 17 agosto 2012
La biblioteca dei morti (commento)
La biblioteca dei morti di Cooper Glenn
Che fantasia, l'autore, per inventare 'sta storia!
La quale storia è un misto di poliziesco classico americano (con protagonista "macho": sesso, alcool, brutalità varie,...) che non ho mai amato molto, fantastico (esseri anormali quasi asessuati), sentimentale ecc.
La storia di per sè mi ha interessato, ma lo scrittore è poco convincente.
La storia di per sè mi ha interessato, ma lo scrittore è poco convincente.
giovedì 16 agosto 2012
Grufar fra prugne
Dum flores pasco
immundam video
quae prunis se ingurgitat.
Deflecto dorso
ad oscene celandum factum
et furtum et latrocinium et raptum
profluente aspergit aqua purpureos fructus
deinde vorax illos scrutatur rostro.
Ho visto ieri mentre nutrivo i fiori
l'immunda che grufava tra le prugne.
Piegata in due a tacer
l'oscenità del gesto
la ruberia lo scippo la rapina
passava in acqua i frutti colorati
e poi vorace ci grufolava il grifo.
mercoledì 15 agosto 2012
She Who Must Not Be Named ovvero You-Know-Who
Svelato è lo squallore
la gretta indegnità
la gretta indegnità
di chi rubando frutti
elude il civil garbo
che non richiede leggi
ma solo civiltà.
Ma come vuoi che sian
educazione e stile
in chi scaltro e sugliardo
da lungo tempo angustia
vexa ed asfissia e cruccia
chi non per lei ha stima
ed anzi la disprezza?
Ed è inver bastarda
lurida immunda e sordida
quella persona squallida
che solo ai soldi guarda
ed il potere agogna
senza verun vergogna.
Oscena e spudorata
sarà svillaneggiata
scoperta sbugiardata,
e allora io beffarda
e sempre più gagliarda
saprò spianare il male
la rozza laidità
di lei che per nickname
ha
She Who Must Not Be Named.
You-Know-Who
She Who Must Not Be Named.
You-Know-Who
sabato 11 agosto 2012
Olimpiadi : Grazie Angi !
Sempre su 'ste olimpiadi!
Ma come si fa, dico io, a inventare delle GARE PESANTI come la MARCIA
20 o addirittura 50 Km!
Quest'anno (li ho visti!) i concorrenti cadevano a terra come mosche!!!
Il coreano Park al termine della 50 Km |
Il russo Borchin a un Km dall'arrivo nella 20 Km |
Il finlandese Kempas all'arrivo della 50 Km |
Il giapponese Morioka all'arrivo della 50 Km |
L'Angela una gara così non me la lascerebbe MAI fare...
GRAZIE ANGI!!!
Oggi ho voglia di ridere !!!
Homeri Ilias, Volume 1, 595-600
Ἄσβεστος γέλος.
ásbestos gélos
"Riso inestinguibile" – Le cosiddetta risata omerica identifica la risata sonora attribuita da Omero agli dei in Iliade, I, 599 e Odissea, VIII, 326. Il dio Efesto, scoperto che la moglie Afrodite lo tradiva con il dio Ares, escogitò uno stratagemma per vendicarsi: mentre i due dei erano congiunti nel suo letto matrimoniale, Efesto fece scattare sopra di loro una rete che li imprigionò. Chiamati gli altri dei, Efesto li espose al ludibrio generale:
"E una lunga risata scoppiò tra gli dei beati."
martedì 24 luglio 2012
Elogio allo zenzero
Zenzero o Ginger |
LO ZENZERO!
Già il termine stesso, ZENZERO, è particolare.
Il suono... è particolare: ZEN-ZE-RO... ZEN-ZE-RO... ZEN-ZE-RO...
E' un suono zuccherino pizzicante pungente e provocante. Frizza attizza stuzzica. Ricorda i vibranti canti tzigani... e un po' anche quelli più aguzzi delle zanzare.
La parola deriva dal latino Zingiber e la pianta è un'erbacea delle Zingiberaceae originaria dell'Estremo Oriente.
E' una vera panacea! La prima citazione dello zenzero come medicina pare sia stata trovata nell’antica letteratura medica dell’India e della Cina
(ma quanto erano già avanti!).
UTILIZZO
Lo Zenzero viene utilizzato in cucina per molte ricette come biscotti, focacce, tisane, tè aromatizzati, ma anche per condire gli spaghetti riscaldando un po' d'olio extravergine di oliva e versandoci lo Zenzero grattugiato e uno spicchio di aglio tritato.
Nella medicina araba è considerato afrodisiaco e alcuni popoli dell'Africa ritengono che mangiare regolarmente Zenzero preservi dalle punture delle zanzare.
Agisce, inoltre, efficacemente su tutto l'apparato digerente, nei casi di inappetenza o di digestione lenta e laboriosa, di flatulenza, meteorismo e gonfiore intestinale per le sue proprietà carminative; è efficace anche contro il mal d'auto, la nausea e il vomito in gravidanza, e come antispasmodico.
ANCHE POETI E ARTISTI SI SONO LASCIATI AFFASCINARE DALLO ZENZERO
da "Verso Vienna", Le Occasioni, Eugenio Montale
Il convento barocco
di schiuma e di biscotto
adombrava uno scorcio d’acque lente
e tavole imbandite, qua e là sparse
di foglie e zenzero.
"La storia dell'omino di panpepato" che i miei figli ricorderanno alla perfezione! (Cliccando qui trovi una versione in filastrocca)
C’erano una volta un vecchino e una vecchina che abitavano in una piccola casetta ai margini del bosco. La coppia sarebbe stata molto felice se non fosse stato per una cosa: non avevano figli e ne avrebbero tanto desiderato uno. Un giorno mentre la vecchina faceva il panpepato, con un po’ di impasto fece un omino con due braccia, due gambe, un faccino e poi insieme a suo marito con l’uvetta gli fecero gli occhi, il naso, la bocca e persino i bottoncini del suo vestitino. (Continua a leggere)
Natale allo Zenzero - Elio e le storie tese
(clicca qui per ascoltare la canzone)
Per fare una canzone di Natale non basta un argomento natalizio
ma occorre un ingrediente più speciale: lo zenzero
Ma chi lo avrebbe detto che lo zenzero in fondo è il vero fulcro del Natale
non il Presepe, non Gesù bambino ma lo
zenzero
(clicca qui per leggere tutto il testo)
Ci sono romanzi che hanno a che fare con lo zenzero, vuoi perché la parola è presente nel titolo, vuoi perché, ad esempio, uno dei protagonisti si chiama proprio Zenzero.
Ford Jamie - Il gusto proibito dello zenzero (vedi qui)
Carin Gerhardsen - La casa di pan di zenzero (vedi qui)
Sarah-Kate Lynch - Zenzero e cannella (vedi qui)
Annia Ciezadlo - I giorni del miele e dello zenzero (vedi qui)
Shari H. Grilli - Zenzero e cannella (vedi qui)
Simone Perotti - Zenzero e nuvole. Manuale di nomadismo letterario e gastronomico (vedi qui)
Giovanni De Feo - L'isola dei Liombruni (uno dei protagonisti si chiama Zenzero) (vedi qui)
lunedì 16 luglio 2012
Frattali
I frattali sono figure geometriche caratterizzate dal ripetersi all'infinito di uno stesso motivo su scala sempre più ridotta, tanto che anche al microscopio apparirebbero 'uguali'.
Fin qui la definizione, anche se un po' semplicistica.
Il fatto è che i frattali sono IMMAGINI FANTASTICHE!
Non mi stancano mai.
In natura ci sono infiniti frattali, come i due esempi seguenti
foglia di felce |
broccolo romano |
Esistono numerosi programmi per creare, elaborare, trasformare frattali col computer.
Sia per il Mac che per Windows si può usare "jame 6.0.2". Ma ce ne sono tanti altri.
Ecco una serie di immagini di frattali trovati in Internet.
http://www.wussu.com/fractals/images/wd950112.gif |
http://www.fractalizer.de/en/pics.htm |
http://paperfishbiology.blogspot.it/2010/12/infnite-forme-bellissime-carnevale.html |
Colori!!!
Ci sono immagini così colorate così piene di sole e di energia
che non posso fare a meno di guardarle!
Rielaborate o non, naturali o artificiali ... non importa!
Ti ci rifai gli occhi e l'anima...
Clicca qui per ascoltarla con un meraviglioso video che interpreta i colori man mano che vengono nominati (bravo roberto70227!)
martedì 26 giugno 2012
Dopo una parola (recensione)
"Dopo una parola" di Anita Shreve
"Acchiappanti" (non mi viene in mente altro termine più fine!) i capitoli ambientati in Africa. Ancora una volta il mal d'Africa ha colpito!
Nel racconto c'è qualche momento di stanca, ma nel complesso reggono trama, intreccio e narrazione la quale ultima riesce più di una volta a far dimenticare al lettore il mondo intorno a lui proiettandolo nel vivo della storia. I personaggi sono ben caratterizzati.
La vicenda viene percorsa a ritroso; inizialmente a flashback, ed è straordinario vedere loro i due personaggi, Linda e Thomas,ringiovanire nei corpi e nel modo di agire.
Fino...alla sorpresa finale
lunedì 25 giugno 2012
Flatlandia (recensione)
"Flatlandia. Racconto fantastico a più dimensioni" di Edwin Abbott edito da Adelphi
(letto agosto 2002)
Mi lascia senza parole!
"Fie, fie, how franticly I square my talk!" "Ahimè, ahimè ch'io squadro il mio parlare come un folle!" (Intestazione)
(letto agosto 2002)
Mi lascia senza parole!
"Fie, fie, how franticly I square my talk!" "Ahimè, ahimè ch'io squadro il mio parlare come un folle!" (Intestazione)
Incredibile la fantasia e la facilità con cui vengono ideati e raccontati strani mondi a 'diverse' dimensioni. Puntolandia, Linealandia, Pianolandia (= Flatlandia), Spaziolandia... e piano piano arrivi a capire che ognuno di noi è chiuso nel piccolo delle sue conoscenze e dei suoi 'scontati' così da non riuscire a immaginare quanto ci possa essere al di là del nostro mondo e del nostro io!
Neanche se te lo dimostrano.
Neanche se te lo dimostrano.
E così arrivi a pensare alla quarta dimensione, quella del tempo.
E se qualcuno ti chiedesse di muoverti non avanti, non indietro, non a sinistra o a destra, non verso il basso o verso l'alto, ma ... nel tempo? avanti...indietro...dopodomani...ieri...il mese prossimo...tre anni fa...
E se qualcuno ti chiedesse di muoverti non avanti, non indietro, non a sinistra o a destra, non verso il basso o verso l'alto, ma ... nel tempo? avanti...indietro...dopodomani...ieri...il mese prossimo...tre anni fa...
Calcio 24 Giugno 2010 (due anni fa)
Italia – Slovacchia : 1 a 3!!!
Taci Italia stoldita
tu che ti muovi solo
davanti a una partita.
Non tuona più la voce
24 Giugno 2010
tu che ti muovi solo
davanti a una partita.
Non tuona più la voce
or che la squadra avversa
bruciato ha nella rete
la staffilata tersa.
A te che stai morendo
di gravi mali oscuri,
a te che il tuo destino
deposto hai nelle mani
di chi ogni dì più amaro
lo fa, ogni dì più tetro
a te che tutti i giorni
soccombi ai malfattori
convinta che la casta
ascolti la tua doglia
e i tuoi problemi sciolga
a te lancio il mio grido
di monito, d’allarme:
torna ad aprir la mente
sciogliti dal torpore.
La realtà non gioca
con un pallone a scacchi,
non corre mai... ma segna
quando non te lo aspetti.
E' urgente ormai salvare
l’Italia mia stremata...
bruciato ha nella rete
la staffilata tersa.
A te che stai morendo
di gravi mali oscuri,
a te che il tuo destino
deposto hai nelle mani
di chi ogni dì più amaro
lo fa, ogni dì più tetro
a te che tutti i giorni
soccombi ai malfattori
convinta che la casta
ascolti la tua doglia
e i tuoi problemi sciolga
a te lancio il mio grido
di monito, d’allarme:
torna ad aprir la mente
sciogliti dal torpore.
La realtà non gioca
con un pallone a scacchi,
non corre mai... ma segna
quando non te lo aspetti.
E' urgente ormai salvare
l’Italia mia stremata...
La storia di San Michele (recensione)
"La storia di San Michele" di Axel Munthe edito da Garzanti
(letto e commentato agosto 2002)
Anacapri. Lo svedese A.Munthe se ne innamora e vi costruisce un rifugio favoloso.
Questo libro racconta questa storia e altre sempre legate all'esperienza personale dell'autore. Mio è piaciuto moltissimo il capitolo IV 'Lapponia'. Non che il resto non mi sia piaciuto. E' un libro che si legge volentieri.
(letto e commentato agosto 2002)
Anacapri. Lo svedese A.Munthe se ne innamora e vi costruisce un rifugio favoloso.
Questo libro racconta questa storia e altre sempre legate all'esperienza personale dell'autore. Mio è piaciuto moltissimo il capitolo IV 'Lapponia'. Non che il resto non mi sia piaciuto. E' un libro che si legge volentieri.
Memorie di una Geisha (recensione)
Memorie di una Geisha di Arthur Golden edito da TEA
(letto e commentato estate 2002)
A pagina 430 comincio a stufarmi. A dire i vero è da un centinaio di pagg. che mi annoio. All'inizio la storia della bambina venduta a una 'okiya'(= casa di geishe) a soli 8 anni mi ha preso molto. Ma adesso che la bambina è ormai geisha la storia sembra diventare stucchevole.
Le crudeltà che la bambina ha dovuto subire da parte della geisha di turno, sono le stesse con le quali si vendica una volta diventata adulta.
E' comunque un interessante spaccato di cultura giapponese, con un indiscutibile fascino... orientale.
(Poche ore dopo scrivo:) Ho finito il libro che ha ricominciato a interessarmi assai anche perché ha ripreso i toni e l'andamento del romanzo con vari anche bruschi cambiamenti di situazione, di avvicendamento rapido delle azioni, etcetera.
(letto e commentato estate 2002)
A pagina 430 comincio a stufarmi. A dire i vero è da un centinaio di pagg. che mi annoio. All'inizio la storia della bambina venduta a una 'okiya'(= casa di geishe) a soli 8 anni mi ha preso molto. Ma adesso che la bambina è ormai geisha la storia sembra diventare stucchevole.
Le crudeltà che la bambina ha dovuto subire da parte della geisha di turno, sono le stesse con le quali si vendica una volta diventata adulta.
E' comunque un interessante spaccato di cultura giapponese, con un indiscutibile fascino... orientale.
(Poche ore dopo scrivo:) Ho finito il libro che ha ricominciato a interessarmi assai anche perché ha ripreso i toni e l'andamento del romanzo con vari anche bruschi cambiamenti di situazione, di avvicendamento rapido delle azioni, etcetera.
Cuccette per signora (recensione)
"Cuccette per signora" di Anita Nair edito da Neri Pozza
Letto nell'estate 2002 (Ma quanto ho letto, quell'estate!!!)
M'è piaciuto! è, anzi, sono le storie di sei donne casualmente incontratesi sul treno, in uno scompartimento riservato alle 'signore', galanterie d'altri tempi e d'altri luoghi (India) caratteristica di un mondo dove e quando l'emancipazione femminile era ancora lontana.
La protagonista è alla ricerca di sè e del proprio star bene da sola, o meglio è alla ricerca del coraggio di decidere (e di comunicare agli altri) di iniziare a vivere da sola e di pensare un po' a se stessa.
Le altre donne, a una a una, si raccontano, e le loro storie sono quanto mai umane e, tutte, rivolte all'intima ricerca del proprio essere. Anche le più drammatiche.
Che contrasto tra la vita di queste donne e la "galanteria" dello scompartimento riservato!
Letto nell'estate 2002 (Ma quanto ho letto, quell'estate!!!)
M'è piaciuto! è, anzi, sono le storie di sei donne casualmente incontratesi sul treno, in uno scompartimento riservato alle 'signore', galanterie d'altri tempi e d'altri luoghi (India) caratteristica di un mondo dove e quando l'emancipazione femminile era ancora lontana.
La protagonista è alla ricerca di sè e del proprio star bene da sola, o meglio è alla ricerca del coraggio di decidere (e di comunicare agli altri) di iniziare a vivere da sola e di pensare un po' a se stessa.
Le altre donne, a una a una, si raccontano, e le loro storie sono quanto mai umane e, tutte, rivolte all'intima ricerca del proprio essere. Anche le più drammatiche.
Che contrasto tra la vita di queste donne e la "galanteria" dello scompartimento riservato!
L'amore al tempo del colera (recensione)
"L'amore al tempo del colera" di Gabriel Garcia Marquez
(letto e commentato nell'aprile 2002)
Voi vedere che a me la letteratura latino-americana non piace?
Non riesco ad andare avanti e sono solo a pagina 60. Di solito mi impongo almeno 100 pagine prima di cedere!
Noioso palloso si dilunga..., e inoltre il personaggio maschile non è mica tanto carino...
Giugno 2012 : a distanza di 10 anni, questo commento mi stimola! Quasi quasi ci riprovo...
(letto e commentato nell'aprile 2002)
Voi vedere che a me la letteratura latino-americana non piace?
Non riesco ad andare avanti e sono solo a pagina 60. Di solito mi impongo almeno 100 pagine prima di cedere!
Noioso palloso si dilunga..., e inoltre il personaggio maschile non è mica tanto carino...
Giugno 2012 : a distanza di 10 anni, questo commento mi stimola! Quasi quasi ci riprovo...
domenica 24 giugno 2012
Il talismano (recensione)
"Il talismano" di Stephen King ee Peter Straub edito da Sperling & Kupfer
Ha una gran fantasia King, e inventa, anzi si inventa e si racconta (perché è così che fa: racconta a se stesso) storie pazze, quelle storie che da piccolo avrebbe voluto sentire.
In questa del Talismano, che è la prima opera di King che leggo, ci sono i tipici elementi delle storie inventate dai ragazzi. Forse ci sono un po' troppi vermi! Fanno un po' schifo!
E' sul come racconta che ho qualcosa da ridire: non cura l'espressione, ha (come dire?) un modo di scrivere 'parlato'. E' come se una volta scritto, non rileggesse mai e tanto meno ripensasse mai. E' ridondante, prolisso, spesso inutile nelle parole e nei particolari. In un racconto ogni particolare detto, raccontato, deve avere una sua logica all'interno della narrazione. Non può essere fine a se stesso. Mai.
Ha una gran fantasia King, e inventa, anzi si inventa e si racconta (perché è così che fa: racconta a se stesso) storie pazze, quelle storie che da piccolo avrebbe voluto sentire.
In questa del Talismano, che è la prima opera di King che leggo, ci sono i tipici elementi delle storie inventate dai ragazzi. Forse ci sono un po' troppi vermi! Fanno un po' schifo!
E' sul come racconta che ho qualcosa da ridire: non cura l'espressione, ha (come dire?) un modo di scrivere 'parlato'. E' come se una volta scritto, non rileggesse mai e tanto meno ripensasse mai. E' ridondante, prolisso, spesso inutile nelle parole e nei particolari. In un racconto ogni particolare detto, raccontato, deve avere una sua logica all'interno della narrazione. Non può essere fine a se stesso. Mai.
giovedì 21 giugno 2012
Maggio 2012 scosse in Emilia
Scuote la testa la nostra cara terra
e noi come pidocchi appesi a un crine
restiamo senza fiato a questa guerra
che la natura trama senza fine.
Ahi, quanto è stolto l'uomo che non pensa
alla forza del cosmo tanto immensa
che quand'anche non sia del tutto esplosa
rende l'uomo e il suo mondo poca cosa.
e noi come pidocchi appesi a un crine
restiamo senza fiato a questa guerra
che la natura trama senza fine.
Ahi, quanto è stolto l'uomo che non pensa
alla forza del cosmo tanto immensa
che quand'anche non sia del tutto esplosa
rende l'uomo e il suo mondo poca cosa.
mercoledì 20 giugno 2012
Grottesco (recensione)
"Grottesco" di Patrick McGrath edito da Adelphi
Strana storia.
Soprattutto strano il modo con cui viene raccontata. Originale, o meglio irreale.
E' la storia raccontata, anzi, pensata (ma narrata! Perché tu che leggi in realtà ascolti e sei interpellato! Ti ci si rivolge di continuo e non puoi sentirti 'estraneo'), pensata dicevo dal protagonista, Sir Hugo Coal, appartenente alla piccola aristocrazia decadente inglese. Fin qui niente di originale. Il fatto è che l'uomo il quale inizia a raccontarti col pensiero la storia del suo maggiordomo, Fledge, è ormai ridotto a poco più di un vegetale a causa di un ictus. Vegeta sulla sedia a rotelle apparentemente privo di sensibilità e capacità ragionativa. Completamente immobile. L'unica cosa che è in grado di fare è piangere, ma a causa della propria autoeducazione al controllo dei sentimenti (a un uomo non è permesso piangere in pubblico!) non riesce mai a farlo.
E così la storia si dipana piano piano inframmezzata da riflessioni personali non meno importanti (anzi!) dei fatti e delle azioni.
E mentre Fledge, il maggiordomo, 'sale', Sir Hugo Coal 'scende'. Sembra la storia di Dorian Gray alle cui perfide azioni corrispondeva il degrado non del proprio fisico, ma del suo ritratto sul quadro. Qui le azioni di Fledge (vere o immaginate - temute - paventate da Sir Hugo) trasformano la vita di entrambi e al termine del libro Fledge è il 'nuovo' Sir Hugo, e Sir Hugo è alla sua mercé.
Ma "Nil desperandum" è il motto inciso sul camino...
Strana storia.
Soprattutto strano il modo con cui viene raccontata. Originale, o meglio irreale.
E' la storia raccontata, anzi, pensata (ma narrata! Perché tu che leggi in realtà ascolti e sei interpellato! Ti ci si rivolge di continuo e non puoi sentirti 'estraneo'), pensata dicevo dal protagonista, Sir Hugo Coal, appartenente alla piccola aristocrazia decadente inglese. Fin qui niente di originale. Il fatto è che l'uomo il quale inizia a raccontarti col pensiero la storia del suo maggiordomo, Fledge, è ormai ridotto a poco più di un vegetale a causa di un ictus. Vegeta sulla sedia a rotelle apparentemente privo di sensibilità e capacità ragionativa. Completamente immobile. L'unica cosa che è in grado di fare è piangere, ma a causa della propria autoeducazione al controllo dei sentimenti (a un uomo non è permesso piangere in pubblico!) non riesce mai a farlo.
E così la storia si dipana piano piano inframmezzata da riflessioni personali non meno importanti (anzi!) dei fatti e delle azioni.
E mentre Fledge, il maggiordomo, 'sale', Sir Hugo Coal 'scende'. Sembra la storia di Dorian Gray alle cui perfide azioni corrispondeva il degrado non del proprio fisico, ma del suo ritratto sul quadro. Qui le azioni di Fledge (vere o immaginate - temute - paventate da Sir Hugo) trasformano la vita di entrambi e al termine del libro Fledge è il 'nuovo' Sir Hugo, e Sir Hugo è alla sua mercé.
Ma "Nil desperandum" è il motto inciso sul camino...
Chocolat (recensione)
" Chocolat" di Joanne Harris edito da Garzanti
(preso da Milli e letto nel 1999)
Sono immersa nel cioccolato - quello al 70% o 90 % di cacao, per intenderci!
Profumo di cannella, di rum, di cacao amaro, di mandorle, di uvette, e vedo attorno conigli pulcini chiocce pecore campane, in una fragranza di aromi e di profumi esotici e lontani.
E mentre leggi, ti inebri e ti ubriachi insieme ai personaggi; partecipi alla loro vita, alle loro traversie, alle piccolezze e alle grandezze d'animo.
Gioisci, ti addolori, fai sotterfugi, e ti innalzi alla gloria di Dio.
16-17 Agosto 2002: seconda lettura
Ho riletto Chocolat (ora diventato libro mio ache se in edizione economica)
L'ho gustato appieno. Ogni parola, ogni descrizione, ogni narrazione. Non ho perso una sola parola ed è stato di nuovo estraniazione, immersione, negazione e affermazione, e vorresti essere lei, avere il suo intuito, la sua capacità di capire e di sapere il prossimo.
(preso da Milli e letto nel 1999)
Sono immersa nel cioccolato - quello al 70% o 90 % di cacao, per intenderci!
Profumo di cannella, di rum, di cacao amaro, di mandorle, di uvette, e vedo attorno conigli pulcini chiocce pecore campane, in una fragranza di aromi e di profumi esotici e lontani.
E mentre leggi, ti inebri e ti ubriachi insieme ai personaggi; partecipi alla loro vita, alle loro traversie, alle piccolezze e alle grandezze d'animo.
Gioisci, ti addolori, fai sotterfugi, e ti innalzi alla gloria di Dio.
16-17 Agosto 2002: seconda lettura
Ho riletto Chocolat (ora diventato libro mio ache se in edizione economica)
L'ho gustato appieno. Ogni parola, ogni descrizione, ogni narrazione. Non ho perso una sola parola ed è stato di nuovo estraniazione, immersione, negazione e affermazione, e vorresti essere lei, avere il suo intuito, la sua capacità di capire e di sapere il prossimo.
lunedì 18 giugno 2012
Carlo Magno (recensione)
"Carlo Magno" di Gianni Granzotto edito da Mondadori
Preso da biblioteca di Milli
Fantastico!
"Ho vissuto una settimana con Carlo Magno" per parafrasare Granzotto!
Alla fine quando Carlo Magno muore viene a mancare un amico che hai imparato a conoscere così bene, e ti dispiace.
Granzotto scrive fluido e ricco. Spesso son dovuta tornare a leggere quanto già letto per capire. Spesso ho voluto tornare a leggere per godere maggiormente dello stile.
Preso da biblioteca di Milli
Fantastico!
"Ho vissuto una settimana con Carlo Magno" per parafrasare Granzotto!
Alla fine quando Carlo Magno muore viene a mancare un amico che hai imparato a conoscere così bene, e ti dispiace.
Granzotto scrive fluido e ricco. Spesso son dovuta tornare a leggere quanto già letto per capire. Spesso ho voluto tornare a leggere per godere maggiormente dello stile.
La luna è tramontata (recensione)
Chissà come ma non l'avevo ancora letto. Comprato al Libraccio.
Storia di una cittadina invasa da un esercito nemico, che, dopo un primo naturale smarrimento, si determina al contrattacco e...vince.
Protagonista è la popolazione anche se le figure attraverso cui è narrata la storia sono il sindaco, il medico condotto (suo amico), la cuoca.
L'ho letto in due giorni e, se alle prime pagine lo stile di S.così rapido e a volte anche ironico non mi "tratteneva" più di tanto, ben presto ha iniziato a piacermi, a essermi chiaro 'subito' senza bisogno di ripensamenti o rilettura.
Oh se la vita fosse facile come un gesto eroico!
Martha Peake (recensione)
Letto nell'estate del 2001 su suggerimento e prestito di nipotinuccia.
Ne sono stata afferrata fin dalle prime righe (non pagine!) e la cosa è abbastanza straordinaria dato che non mi è facile entrare nel vivo di una nuova storia quando inizio a leggere un libro.
Figure ciclopiche Martha e il padre, che non possono lasciare indifferenti.
La storia in sè ha la sua importanza, ma è soprattutto supporto ai due personaggi che sono presenti sempre, anche quando non sono in scena.
E' un'estate feconda, la mia, di buone letture. Speriamo che continui!
Una donna spezzata (recensione)
"Una donna spezzata" di Simone De Beauvoir edito da Einaudi nel 1969
Letto nel 2001 su suggerimento e prestito di una collega (Angela P.)
Tre racconti di tre donne intorno ai cinquant'anni.
Il primo finisce male: separazione, frustrazione, senso di inutilità, depressione, vuoto,...
Il secondo solleva il morale nel senso che ha una conclusione "bella" (riconciliazione, il ritrovarsi, il sostenersi. Coniugi in una parola).
E si affronta la lettura del 3° racconto con meno ansia e minor turbamento. Ed è qui che ti voglio! Inizi la lettura senza più alcuna diffidenza nella convinzione di saper già quel che puoi trovare - lo stile - la sintassi - il ritmo...
E invece... Fin dalla prima pagina sei costretta a tornare sui tuoi passi e a rileggere di nuovo (!!!) fin dalla prima riga perché qualcosa non quadra - non gira - non torna.
Non capisci. Perché lì non c'è il punto? e lì il punto interrogativo? Ma quanto dura questo pensiero... No...qui doveva finire...
Un momento.
Rileggi.
Capisci.
Non è un caso: è voluto...
Letto nel 2001 su suggerimento e prestito di una collega (Angela P.)
Tre racconti di tre donne intorno ai cinquant'anni.
Il primo finisce male: separazione, frustrazione, senso di inutilità, depressione, vuoto,...
Il secondo solleva il morale nel senso che ha una conclusione "bella" (riconciliazione, il ritrovarsi, il sostenersi. Coniugi in una parola).
E si affronta la lettura del 3° racconto con meno ansia e minor turbamento. Ed è qui che ti voglio! Inizi la lettura senza più alcuna diffidenza nella convinzione di saper già quel che puoi trovare - lo stile - la sintassi - il ritmo...
E invece... Fin dalla prima pagina sei costretta a tornare sui tuoi passi e a rileggere di nuovo (!!!) fin dalla prima riga perché qualcosa non quadra - non gira - non torna.
Non capisci. Perché lì non c'è il punto? e lì il punto interrogativo? Ma quanto dura questo pensiero... No...qui doveva finire...
Un momento.
Rileggi.
Capisci.
Non è un caso: è voluto...
La chimera (recensione)
"La chimera" di Sebastiano Vassalli edito da Einaudi nel 1990
Ambientato nella "bassa" novarese del '600 in piena dominazione spagnola (Don Pedro Enriquez de Acevedo y Toledo, Conte di Fuentes governatore di Milano), è la storia di Antonia una ragazza trovatella ("esposta") adottata, finalmente, da una famiglia di contadini che la cresce come una figlia.
Ambientato nella "bassa" novarese del '600 in piena dominazione spagnola (Don Pedro Enriquez de Acevedo y Toledo, Conte di Fuentes governatore di Milano), è la storia di Antonia una ragazza trovatella ("esposta") adottata, finalmente, da una famiglia di contadini che la cresce come una figlia.
Ma Antonia è bella. Troppo bella. E con l'andare del tempo suscita gelosie e invidie. E' così che viene accusata di essere una strega (stria) e viene bruciata. Viva.
Romanzo storico.
Scorrevolissimo lo scrivere di Vassalli. Sempre molto documentato il suo circostanziare.
Vassalli è un mangiapreti e mangiachiesa.
La donna alata (recensione)
"La donna alata" di Joanne harris edito da Garzanti nel 2003
Ancora una volta ci sono una donna e una bambina, come spesso si ritrovano nelle opere della Harris. C'è un uomo tenebroso, via di mezzo tra il bene e il male. Ci sono gli "esclusi", i perseguitati. C'è la Chiesa bigotta e bacchettona, ci sono le ribelli, i ribelli, le corse, le fughe, i ritrovamenti. E tutto, come sempre, perfettamente amalgamato...come fosse nel calderone di una strega. C'è magia, infatti, al solito! Insomma ci sono gli elementi tipici della Harris (gli stessi ci sono in "Vino, patate e mele rosse" o "Cinque quarti d'arancia") ma la storia è diversa, è unica; il narrare non è stucchevole, anzi!
Ancora una volta ci sono una donna e una bambina, come spesso si ritrovano nelle opere della Harris. C'è un uomo tenebroso, via di mezzo tra il bene e il male. Ci sono gli "esclusi", i perseguitati. C'è la Chiesa bigotta e bacchettona, ci sono le ribelli, i ribelli, le corse, le fughe, i ritrovamenti. E tutto, come sempre, perfettamente amalgamato...come fosse nel calderone di una strega. C'è magia, infatti, al solito! Insomma ci sono gli elementi tipici della Harris (gli stessi ci sono in "Vino, patate e mele rosse" o "Cinque quarti d'arancia") ma la storia è diversa, è unica; il narrare non è stucchevole, anzi!
domenica 17 giugno 2012
Annus mirabilis (recensione)
"Annus Mirabilis" di Geraldine Brooks Edito da Neri Pozza nel 2003
(Letto nel gennaio del 2004)
Che strana questa mia tendenza a leggere ultimamente libri di streghe! Che abbia voglia di diventarlo anch'io?
La protagonista non è una strega, ma a causa di varie vicissitudini inizia a usare, conoscere, studiare le erbe con le quali aiuta i compaesani (un paio di streghe vengono comunque uccise!). L'annus mirabilis è il 1666, l'anno (storicamente documentato) della peste bubbonica. Ecco la peste è una delle protagoniste della storia (realmente accaduta anche se qui è stata ovviamente romanzata). In un villaggio dell'Inghilterra dell'epoca scoppia la peste e il pastore, uomo di polso, dinamico, influente convince i compaesani a fare un giuramento: nessuno lascerà ill villaggio fino al termine della peste. Praticamente una quarantena. Vitto e quanto necessario saranno forniti da un ricco possidente terriero che, avendo tutto l'interesse a che la peste non si propaghi anche nelle sue terre, si dichiara disponibile al sostentamento del paese per tutto il tempo necessario.
Anna, la protagonista, perde subito il figlioletto. Il marito già lo aveva perso per un incidente sul lavoro in una miniera di piombo.
Ben presto i morti sono così tanti da renderne difficile la sepoltura.
Niente di meglio di un avvenimento come quello della peste per far venire alla luce il vero carattere di ognuno. Come troppo spesso accade in queste situazioni, emerge anche la superstizione vanamente combattuta dalla giovane (18 anni!) ma saggia Anna che ha l'appoggio del pastore e di sua moglie.
Al termine dell'epidemia più di metà degli abitanti sono morti. E Anna? Dopo un appassionato legame col pastore rimasto vedovo, fugge dal villaggio per mettere in salvo una neonata che altrimenti sarebbe tata messa a morte.
Lontano partorirà anche lei una bimba (il pastore!) ed entrata nell'harem di un medico arabo riuscirà a studiare e a praticare la medicina
(Letto nel gennaio del 2004)
Che strana questa mia tendenza a leggere ultimamente libri di streghe! Che abbia voglia di diventarlo anch'io?
La protagonista non è una strega, ma a causa di varie vicissitudini inizia a usare, conoscere, studiare le erbe con le quali aiuta i compaesani (un paio di streghe vengono comunque uccise!). L'annus mirabilis è il 1666, l'anno (storicamente documentato) della peste bubbonica. Ecco la peste è una delle protagoniste della storia (realmente accaduta anche se qui è stata ovviamente romanzata). In un villaggio dell'Inghilterra dell'epoca scoppia la peste e il pastore, uomo di polso, dinamico, influente convince i compaesani a fare un giuramento: nessuno lascerà ill villaggio fino al termine della peste. Praticamente una quarantena. Vitto e quanto necessario saranno forniti da un ricco possidente terriero che, avendo tutto l'interesse a che la peste non si propaghi anche nelle sue terre, si dichiara disponibile al sostentamento del paese per tutto il tempo necessario.
Anna, la protagonista, perde subito il figlioletto. Il marito già lo aveva perso per un incidente sul lavoro in una miniera di piombo.
Ben presto i morti sono così tanti da renderne difficile la sepoltura.
Niente di meglio di un avvenimento come quello della peste per far venire alla luce il vero carattere di ognuno. Come troppo spesso accade in queste situazioni, emerge anche la superstizione vanamente combattuta dalla giovane (18 anni!) ma saggia Anna che ha l'appoggio del pastore e di sua moglie.
Al termine dell'epidemia più di metà degli abitanti sono morti. E Anna? Dopo un appassionato legame col pastore rimasto vedovo, fugge dal villaggio per mettere in salvo una neonata che altrimenti sarebbe tata messa a morte.
Lontano partorirà anche lei una bimba (il pastore!) ed entrata nell'harem di un medico arabo riuscirà a studiare e a praticare la medicina
I custodi del libro (recensione)
"I custodi del libro" di Geraldine Brooks edito da Neri Pozza nel 2009
Letto d'un fiato! (marzo 2000)
La protagonista è l'australiana Hanna Heath restauratrice di libri antichi. Siamo nel 1996. Hanna Heath viene chiamata a Serajevo per restaurare una antica HAGGADH (libro di preghiere ebraico). Per lei è un grande onore. Accetta e dà inizio al restauro. Edb è qui che inizia la narrazione che altro non è se non la storia dl libro stesso: partendo da particolari del libro (una macchia, un'ala di farfalla, un pelo di gatto...) l'autrice ripercorre le vicende del libro, dei personaggi che lo hanno posseduto, tenuto in mano, salvato, risalendo fino al 1480, ai tempi della terribile inquisizione.
I luoghi, i tempi, le abitudini, gli usi, i fatti storici sono ricostruiti con maestria e conoscenza e precisione. I personaggi si rivelano unici e umani e reali.
Alla storia del libro si intreccia la storia della protagonista, Hanna la restauratrice trentenne, del suo burrascoso rapporto con la madre, della scoperta di avere una famiglia paterna famosa e accogliente, del suo rapporto col sentimento dell'amore.
Mi è piaciuto moltissimo, come d'altronde "Annus mirabilis" della stessa autrice.
Letto d'un fiato! (marzo 2000)
La protagonista è l'australiana Hanna Heath restauratrice di libri antichi. Siamo nel 1996. Hanna Heath viene chiamata a Serajevo per restaurare una antica HAGGADH (libro di preghiere ebraico). Per lei è un grande onore. Accetta e dà inizio al restauro. Edb è qui che inizia la narrazione che altro non è se non la storia dl libro stesso: partendo da particolari del libro (una macchia, un'ala di farfalla, un pelo di gatto...) l'autrice ripercorre le vicende del libro, dei personaggi che lo hanno posseduto, tenuto in mano, salvato, risalendo fino al 1480, ai tempi della terribile inquisizione.
I luoghi, i tempi, le abitudini, gli usi, i fatti storici sono ricostruiti con maestria e conoscenza e precisione. I personaggi si rivelano unici e umani e reali.
Alla storia del libro si intreccia la storia della protagonista, Hanna la restauratrice trentenne, del suo burrascoso rapporto con la madre, della scoperta di avere una famiglia paterna famosa e accogliente, del suo rapporto col sentimento dell'amore.
Mi è piaciuto moltissimo, come d'altronde "Annus mirabilis" della stessa autrice.
Ti prendo e ti porto via (recensione)
"Ti prendo e ti porto via" di Niccolò Ammaniti Oscar Mondadori 1999
Triste! Triste! Triste!
Già i personaggi sono di per sè quanto meno "anormali", ma le loro storie, poi, ... finiscono in tristezza, tragedia, malinconia.
Ma gli esseri umani sono proprio tutti così?
Triste! Triste! Triste!
Già i personaggi sono di per sè quanto meno "anormali", ma le loro storie, poi, ... finiscono in tristezza, tragedia, malinconia.
Ma gli esseri umani sono proprio tutti così?
La donna che visse per un sogno (recensione)
"La donna che visse per un sogno" di Maria Rosa Cutrufelli edito da Frassinelli nel 2004
Bello. Veramente un bel libro. Ben scritto, e ben organizzata la narrazione che dipana la storia attraverso il racconto, capitolo per capitolo, dei vari personaggi femminili. Quindi la focalizzazione (cmq sempre interna) cambia continuamente, come cambiano anche lo stile e il linguaggio, che si adattano man mano al personaggio narrato.
Squisitamente femminile e femminista ante litteram, Olimpia de Gouges, veramente rivoluzionaria, tiene testa ai rivoluzionari, vuole dire ( e dice!) la sua, lei donna quando le donne ancora non erano contemplate da alcuna rivoluzione. Anzi...
La storia è vera.
La Cutrufelli diventata una "pescatrice di vite perdute"(vedi Don DeLillo "Underworld". Da leggere?) trova accenno e dà vita a questo personaggio che con la "Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina" cerca una vera uguaglianza. Ma ... in una rivoluzione di uomini?... Molti anche ottusi?
Bello. Veramente un bel libro. Ben scritto, e ben organizzata la narrazione che dipana la storia attraverso il racconto, capitolo per capitolo, dei vari personaggi femminili. Quindi la focalizzazione (cmq sempre interna) cambia continuamente, come cambiano anche lo stile e il linguaggio, che si adattano man mano al personaggio narrato.
Squisitamente femminile e femminista ante litteram, Olimpia de Gouges, veramente rivoluzionaria, tiene testa ai rivoluzionari, vuole dire ( e dice!) la sua, lei donna quando le donne ancora non erano contemplate da alcuna rivoluzione. Anzi...
La storia è vera.
La Cutrufelli diventata una "pescatrice di vite perdute"(vedi Don DeLillo "Underworld". Da leggere?) trova accenno e dà vita a questo personaggio che con la "Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina" cerca una vera uguaglianza. Ma ... in una rivoluzione di uomini?... Molti anche ottusi?
domenica 10 giugno 2012
Romeo
Quando Romeo mi manca
guardo la foto che lo ritrae dormiente
nel cesto strabordante
Paragono quel che era a quel che fu
Al pingue cacciatore di un tempo
il diafano fantasma spodestato
E un grato miagolio
s'accompagna alla carezza ultima
verso la pace.
guardo la foto che lo ritrae dormiente
nel cesto strabordante
Paragono quel che era a quel che fu
Al pingue cacciatore di un tempo
il diafano fantasma spodestato
E un grato miagolio
s'accompagna alla carezza ultima
verso la pace.
Iscriviti a:
Post (Atom)