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venerdì 13 luglio 2018

Io non so parlar d'amore

Io non so parlar d'amore 


Io non so parlar d'amore
l'emozione non ha voce
E mi manca un po' il respiro
se ci sei c'è troppa luce
La mia anima si spande
come musica d'estate
poi la voglia sai mi prende
e mi accende con i baci tuoi
Io con te sarò sincero
resterò quel che sono
disonesto mai lo giuro
ma se tradisci non perdono
Ti sarò per sempre amico
 pur geloso come sai
io lo so mi contraddico
ma preziosa sei tu per me
Tra le mie braccia dormirai
serenamente
ed è importante questo sai
per sentirci pienamente noi
Un'altra vita mi darai
che io non conosco
la mia compagna
tu sarai fino a quando
so che lo vorrai
Due caratteri diversi
prendon fuoco facilmente
ma divisi siamo persi
ci sentiamo quasi niente
Siamo due legati dentro
da un amore che ci dà
la profonda convinzione
che nessuno ci dividerà
Tra le mie braccia dormirai
serenamente
ed è importante questo sai
per sentirci pienamente noi
Un'altra vita mi darai
che io non conosco
la mia compagna tu sarai
fino a quando lo vorrai
poi vivremo come sai
solo di sincerità
di amore e di fiducia
poi sarà quel che sarà
Tra le mie braccia dormirai
serenamente
ed è importante questo sai
per sentirci pienamente noi
pienamente noi uhu uhuhttps://www.youtube.com/watch?v=hZsLAhvuBzo

mercoledì 14 febbraio 2018

Corso di disegno 2 - Elogio della Chiacchiera

                Diverte
                  Insegna
                    Stimola
                      Esalta
                        Glorifica
                          Nutre l'anima
                            Ossigena il cervello



Continua il corso e comincia a esaltarmi. Non che io faccia grandi progressi (ma sto scoprendo che anche altri compagni di questa avventura scuotono sconsolati la testa davanti alle proprie opere che invece agli occhi nostri paiono bellissime e invidiabili!),  in compenso aumenta a dismisura la mia capacità relazionale! 
Qui si disegna sì, ma anche si chiacchiera..pardon .. ci si relaziona che fa più fine!
In verità dovremmo tacere tutti, un po’ obnubilati dall’estro artistico, almeno secondo la Carla che sostiene (e io le credo!) che per creare arte, nel nostro caso disegnare, bisogna affidarsi alla parte destra del cervello (sic!) fino a estraniarsi dal mondo e diventare un tutt'unico con la propria opera... Ma di questa ghiotta teoria parlerò in altra occasione. 

Noi del nostro tavolo CHIACCHIERIAMO! Ohhh .. l’ho detto! Che liberazione! Liberazione da quel sottile senso di colpa che provo quando, non resistendo all’impulso compulsivo di comunicare nell’immediato il mio pensiero extemporaneo, mi rivolgo a MA al mio fianco che mai mai mai ha finora dato segno di insofferenza rivelando al contrario spirito allegro (ride alle mie battute!) e mordace (corrisponde alle mie battute!), e insieme finiamo per alzare un po’ la voce ... Temo che qualche occhiata non proprio di apprezzamento alle nostre spalle... Ecco perché provo il senso di colpa!! Ma è tanto rilassante e piacevole star bene con se stessi e i vicini che mi scuserà chi non riesce a partecipare al senso di benessere che trapela dalla nostra postazione.


La conversazione si allarga se pur senza continuità anche agli altri artisti che lavorano allo stesso nostro tavolo. Ormai ci si conosce!

Ogni tanto Angela, che traffica operosa davanti all'armadione pieno di ogni ben di Dio di oggetti vari di ogni dimensione, colore e materiale, nel tentativo di portare al suo interno un po' d'ordine e di civiltà, passa tra i tavoli e mostra uno o più sacchetti, quelli in cui a fine lezione ognuno di noi ripone gli oggetti che gli serviranno ancora la prossima volta, e chiede 
con voce delicata per non disturbare coloro che ascoltano la propria ispirazione, se qualcuno per caso sapesse  a chi appartiene. Ci prova tutte le volte e tutte le volte ottiene sguardi persi e risposte rarefatte...Il fatto è che proprio non sappiamo...

L'apoteosi della chiacchierata giunge all'apice quando dalle nostre parti passa uno dei maestri che  richiesto di aiuto si prende prontamente cura di noi.

E mentre corregge rettifica suggerisce e traccia linee chiare e certe, iniziamo a parlare fra di noi, e non per forza  del disegno che abbiamo davanti. Gli argomenti spaziano e sono sempre stimolanti. Si parla di tecniche pittoriche, di riferimenti artistici, si guardano foto di quadri famosi, si fa qualche incursione nel 'sito' delle nostre insegnati/artiste e da qui il salto è breve... guarda il nipotino, guarda questo paesaggio, hai visto la tal mostra, uhhh sììì.... bellissima e interessantissima!!! Ho letto un libro che...Aspetta che guardo se c'è in biblioteca..  Ho fatto l'abbonamento annuale per i Musei (é da fare in assoluto! Via libera quando vuoi e come vuoi per tutti i Musei...) ... Come va la salute? Meglio, grazie! Adesso ti racconto... Mio marito dice che... Il mese scorso sono andata a .... Il prossimo io andrò... Ultimamente abbiamo fatto una lunga chiacchierata con un'amica, direttamente coinvolta e che quindi ci ha dato notizie di prima mano, sui bambini che dalla Bielorussia vengono in Italia per brevi periodi presso famiglie italiane. Il tono si è fatto serio e le domande sono state tante. Quando ci sono in gioco i bambini...

Torniamo a noi...Tra una ciarla e l'altra  il tempo passa in un baleno, e viene l'ora di sistemare l'aula, e qualcuno già saluta ed esce frettoloso, e noi che restiamo abbiamo tutto il tempo per prolungare la chiacchiera con Mariella, Carla, Angela, e, quando c'è, il Leo! (Il quale Leo ultimamente latita... e ne 'le quiete stanze' non risuona la sua voce grave e profonda che non può passare inosservata. Ma lo si perdona. Studia! e lo studio e gli esami sono sacri!)


la chiacchiera è liberatoria catartica rilassante 

distensiva stimolante a volte perfino stuzzicante...


(vedi prima puntata)

Vecchie poesie ritrovate

Credevo di aver perso queste poesie, anche perché tempo fa in un impeto di pulizia dei ricordi e dell'anima ho buttato via un sacco di scritti.
Invece guardicchiando nel quaderno delle recensioni di libri letti (bella abitudine che avevo ma che ormai ho purtroppo abbandonato...) le ho ritrovate, o meglio ne ho ritrovato lo scritto primo. Ero già tragica nel 2009! 
D'altronde è proprio quando non sai più come esprimere quel che hai dentro e che sembra scoppiare, che ricorri alla poesia dove le immagini i suoni i  colori possono sostituire i pensieri e dar sfogo ai sentimenti.

29 .4 .09

Noi vittime del passo cadenzato 
dei prepotenti
viviamo una vita non nostra
e non possiamo mettere in mostra
i pensieri profondi e leggeri
che nel vento vorremmo inviare
per farli tornare più lievi
sull'onda sottile 
del suono
che unisce i ricordi di ieri
alla speranza del poi


4.2009

lasciatemi stare
lasciatemi stare
é l'ora del giorno
che cala silente,
e sale ululante la notte
Urlano le ore
la solitudine brucia il respiro..
lasciatemi stare
lasciatemi stare

lunedì 5 febbraio 2018

è scoppiata un'amicizia! (in senso positivo)

"Tra MA. e la nonna è scoppiata un'amicizia!"  racconta a suo padre la mia nipotina e sorride tutta felice perché anche tra lei e una compagna di palestra (proprio come per  me!) è scoppiata un'amicizia!
Ed è un'assoluta verità!
MA. mi fa fare cose piacevolissime che io avevo tralasciato da tempo per pigrizia per poca volontà ma, penso, soprattutto per mancanza di un compagno d'avventura.
Mi porta a visitare mostre d'arte, con lei frequento un ganzissimo corso di  disegno, siamo state insieme a una cena letteraria, mi ha fatto scoprire una nuova libreria un po' diversa dalle solite più commerciali,... Insomma non passa molto tempo dall'ultima 'avventura' che già me ne propone un'altra. E non solo... :  mi trascina a far tutto ciò utilizzando i mezzi pubblici assoluta novità per me 'viziata' dalla macchina sempre a disposizione per i tragitti lunghi e dalla bici per le distanze brevi.
E questo mondo di treni pullman autobus biglietti obliterazioni attese orari scritti così in piccolo che ci vorrebbe una lente di ingrandimento appesa al palo ... questo mondo, dicevo, da me dimenticato (devo risalire ai tempi dell'università ...) è già di per sé un'avventura!
Non paga di tutto ciò, MA. resasi conto di qualcosa di strano e avendo letto in questo stesso mio blog il post "Adesso sono stufa!" si rende conto di avere un'altra amica con le medesime identiche (mi si perdoni il termine... io nei miei confronti POSSO USARLO! Se  lo usa qualcun'altro ... lo inchiodo!!!) con le medesime, dicevo, 'mene mentali' e decide che forse la cura potrebbe essere quella di metterle in contatto. Detto fatto, trasmette i dati del mio blog a M. che legge strabilia ci si riconosce ulula di gioia nel trovar conforto in un'anima gemella... e tramite l'amica comune mi fa giungere il suo entusiasmo per le parole del mio post.
Posso io resistere al richiamo di un apprezzamento tanto acclarato? Son stufa sì, ma hai voglia a guarire!! In realtà il richiamo irresistibile è ben altro:  trovare qualcuno con il tuo stesso problema è balsamo sulle ferite, è acqua fresca nella calura estiva, è luce in fondo al tunnel, è sollievo... NON SONO SOLA! QUALCUNO MI CAPISCE!
Così di impulso approfitto dell'indirizzo che trovo in calce alla missiva che mi è stata inoltrata e scrivo scrivo scrivo di getto, forse anche senza un filo logico, a questo mio alter ego (così la chiamo io, per lei sono anima gemella) che mi risponde a breve giro di posta, io leggo e DEVO scriverle! Non riusciamo più a smettere!
Ho l'impressione che sia scoppiata un'altra amicizia!

MA. naturalmente sta già tramando per farci incontrare. Credo che voglia tentare di recuperarci alla vita!
Grazie MA!!!



sabato 3 febbraio 2018

FA GNENTE

Ho spesso detto a chi mi sta vicino e capisce ciò che dico che prima o poi avrei scritto un libro e, aggiungevo, il titolo lo avevo già. Più precisamente ho due titoli. ‘Ho una teoria’ e ‘Negare sempre'.  Nel primo racconterò le teorie che mi creo per cercare razionalità motivi e spiegazioni in quel che capita attorno a me vuoi vicino vuoi lontano. Nel secondo cercherò di spiegare la filosofia di vita che mi permetterebbe di convivere con gli altri con civiltà ma senza rischiare di essere fagocitati da, appunto, gli altri. Beh... non è molto chiaro... capisco... Ecco dovrò decidermi a scriverli sti libri!!
Ma ora ho un terzo titolo!           
  'FA NIENTE’...

anzi direi

‘FA GNENTE’

che mi sembra molto più pregnante e financo gnomico ma non mai gnostico!

In pratica FA GNENTE è una diramazione più finalizzata della su anticipata teoria del 'Negare sempre'.

FA GNENTE è esplicitamente elaborata per permettere la MIA PERSONALE SOPRAVVIVENZA con il P.

Fa gnente sono le parole con cui ormai concludo qualsivoglia ... discorso? conversazione? dialogo (ahahah)? scambio di opinioni (??????) ? scambio di stucchevoli convenevoli? Ecco forse l’ultima..., concludo, dicevo, qualsivoglia tentativo di comunicazione! Fa gnente mette fine a estenuanti (e sottolineo estenuanti che mi lasciano senza forze) tentativi di chiarire il senso di ciò che, solitamente di una banalità estrema tra l’altro, mi era sfuggito di bocca un attimo prima. D’altronde non si può vivere tacendo 24 ore su 24... Manco in clausura... Così a volte generalmente a tavola mi sfugge che so... un commento di quanto detto in tv (è l’unico momento in cui guardo la tv che poi per me esiste proprio poco), o il racconto di quanto capitato durante il giorno o altro. Finisce sempre SEMPRE allo stesso modo: dalla reazione mi è evidente che non sono stata chiara e allora cerco di cambiar parole di spiegare di trovare un altro punto di vista.. Niente! Pardon ... GNENTE da fare! Non trovo modo di trasmettere. E allora? Allora ‘fagnente’ dico con voce strozzata dalla furia di chi si sente anche presa in giro perché santoiddio secondo me fa apposta, fagnente come al solito. E taccio.

lunedì 29 gennaio 2018

Groviglio

Groviglio. Ediz. illustrata


di Christian SartiranaFrancesca Zanotto


Un meraviglioso libro meravigliosamente illustrato per bambini ma io che sono adulta l'ho letto l'ho goduto immensamente. E mi è anche stato utile per chiarire qualcosa di me a ... me!
Dunque Groviglio è ... un groviglio di fili in mezzo ai quali ci sono anche un chiodo un bottone e altro. Si trova in una discarica ma è diverso dalle altre cose che lì giacciono  perché Groviglio è vivo e sa di esserlo. Non è in grado divedere, di udire, di parlare e neanche di muoversi, ma lui SA di esistere e decide di andare via. Si fa aiutare dal vento che lo trasporta a incontrare la vita. Si entusiasma con l'innocenza  di un bambino a ogni incontro con qualsiasi cosa animata o inanimata che sia. Considera tutti amici o potenziali tali ed è sempre pronto a considerare le cose da un punto di vista diverso e nuovo.
Riuscirà il nostro adorabile Groviglio a 'sgrovigliarsi'?

Ovvio che sì!!! ma come? con l'aiuto prezioso di una bambina! E finalmente Groviglio sgrovigliato scoprirà chi veramente è!

Un viaggio alla scoperta del proprio essere che ognuno, bambino o adulto, dovrebbe imparare a fare!

(altrettanto ovvio che l'ho già comprato, letto e preparato da dare alle mie nipotine!!!)

martedì 23 gennaio 2018

Corso di disegno

Ho incominciato a frequentare un corso di disegno!!!


Da Ottobre con Mariangela mia nuova amica di palestra fatica e sudore ho incominciato a frequentare il Corso di Pittura Alessandro Conti, in Monza.

Il mio ringraziamento ai maestri 
Carla Colombo Sala,
Mariella Covertini,
Leo (Leonardo Bottazzi)
e a Angela Pastres che dirige e coordina


Questo il racconto del mio primo giorno.

Quando arrivi ti viene assegnato  il posto a un tavolo, posto che resterà tuo fino alla fine dell'opera che inizierai. Ti viene consegnata una tavola di legno compensato che sarà la TUA tavola di lavoro sulla quale va assolutamente fissato con lo scotch di carta il foglio bianco (rigorosamente A4 ruvido); poi vieni portata davanti a un enorme armadio pieno di ogni ben di Dio di oggetti vari di ogni dimensione, colore, materiale e ti viene chiesto di sceglierne uno due tre... quanti vuoi e di farne una  composizione da riprodurre sul foglio. Per delimitare lo spazio sul tavolo (quello vero mica la tua tavola di legno...) si usano dei cartoni ripiegati sui  quali si può drappeggiare uno degli innumerevoli teli a disposizione sempre nel suddetto armadione.

E a questo punto ti ritrovi sola davanti al tuo foglio.
E non sai cosa fare!

martedì 16 gennaio 2018

Adesso sono stufa

Abbiamo due vite. La seconda comincia quando ti rendi conto che ne hai una sola.
Bene. Ho cominciato la mia seconda vita.
Voglio viverla, spero di viverla, voglio con tutte le mie forze riuscire finalmente a vivere!
Mi son resa conto che finora ho vissuto cercando di fare quello che da me ci aspettava che facessi. 
Ho vissuto per avere l'approvazione degli altri. Chiunque fossero. Financo, al limite, quelli che mi passavano vicino per  la strada. 
Il bisogno di approvazione, di sentirmi dire 'brava' è stato a volte, anzi spesso, così forte e violento da rendermi fragile persino davanti ai successi degli altri. Ma quante volte mi son commossa, fino alla lacrima, alla premiazione per esempio degli atleti alle Olimpiadi... Mi viene in mente per ora solo questo esempio che però è emblematico della mia situazione. Vogliamo chiamarla emozione? Va bene. È sicuramente anche emozione. Ma questo è solo un esempio. Tutto quello che faccio, lo faccio avendo sempre presente il giudizio altrui. Desidero spasmodicamente sentirmi dire 'brava'!
Ricordo un giorno, in classe, parlavo di qualcuno, probabilmente di qualche letterato visto il mio ambito, vincitore del Premio Nobel. E, ricordo perfettamente, mi accaloravo e sottolineavo con entusiasmo questo fatto. "Capire, ragazzi! Ha vinto il Premio Nobel! Il Premio Nobel!" . E R., geniale nella mia materia quanto problematico in altre, dichiarato psicotico ma durante le mie lezioni sempre lucidissimo nelle sue analisi, dal primo banco mi guarda sorridendo (mi par d'averlo ancora davanti a me) e mi chiede "Ma prof., è così importante per lei vincere un premio?" . Non c'è cattiveria alcuna nelle sue parole, non c'è malizia. C'è forse solo un po' di meraviglia, di stupore  per la foga con cui parlo.  Ricordo anche la mia risposta "Beh, capisci.. è il Premio Nobel.. " e dopo qualche secondo continuo  "... te lo danno gli altri, non sei tu a chiederlo...". Ma il mio tono si è smorzato, si è fatto incerto.. Lui sorride e sembra accettare la mia risposta. Non replica. Abbassa gli occhi sul libro. La lezione riprende. Ma ricordo altresì che le sue parole mi avevano colpito. Molto. Tant'è vero che le ricordo a distanza di anni. Perché lì ho capito. Ho capito di aver costruito la mia vita attorno alla necessità di avere approvazione.  
E non mi basta mai!! 


E adesso sono stufa. 



domenica 14 gennaio 2018

Asimov - Il club dei Vedovi Neri

M. un  vecchio amico di lunga dat... no... un buon amico di recente data, recentissima a dire il vero (ma questa è un'altra storia...), mi manda dalla Florida Miami (sic!) una copia della raccolta di brevi racconti gialli di Isaac Asimov noto scrittore di fantascienza, meno noto, ma non per questo meno valido, scrittore di gialli del genere 'cerebrale' caratteristico per esempio delle opere di Agatha Christie e del suo incomparabile Hercule Poirot.          

Isaac Asimov 
Me ne aveva parlato suggerendomene la lettura, ma il libro pare  introvabile. 
Stavo per acquistarlo in formato  ebook via Amazon, quando in men che non si dica detto amico me ne invia tramite internet una copia! Già il SOLO fatto di  ricevere da oltre Atlantico come fosse dietro l'angolo un file, di scaricarlo, di aprirlo e infine di iniziare a leggere mi sembra incredibbbbile! E mi fa dire 'Voglio vivere altri cento anni per vedere cosa si inventa l'uomo... no... la donna... beh.. entrambi!'
Per farla breve,  un po' sul melatonino, che però risulta molto scomodo, un po' sul pad, ho già letto metà libro e son pronta a dirne la mia. 

I racconti sono brevi e in quanto tali fruibilissimi perché uno ne inizi e uno finisci scoprendo in modo veloce e piacevole l'arcano che ne è alla base. 
In un Club per soli uomini (Sgrunt! ma che noiosi ...) sei gentiluomini un po' all'antica, un po' affettuosamente polemici e provocatori  l'un con l'altro, per i quali pare che Asimov abbia preso spunto da un Club che effettivamente frequentava, si ritrovano periodicamente per il lasso di tempo di un pranzo nel ristorante Milano all'angolo fra la Quinta Avenue e la Tredicesima Strada a New York (Vedi racconto 'Domani'). Qui serviti da Henry il fido cameriere, tra cibi prelibati, buone bevande e discussioni serratissime al limite del pedante, dogmatico e sofistico, ma sempre assai scrupolosamente documentate e  realistiche  (quelle che lo stesso Asimov chiama le 'conversazioni intelligenti' che si diverte tanto a costruire ) i soci sono soliti avere un ospite il quale al momento opportuno verrà 'torchiato' cioè dovrà trovare e dare una giustificazione della propria esistenza. E non sono teneri i soci. Esigono risposte idonee! 
Oscar Gialli n. 117  Mondadori 1989
Oscar Gialli n. 117
Mondadori 1989
Il gioco continua, spesso collegato a quanto detto dall'ospite, alla ricerca di un enigma da risolvere. L'enigma deve essere in ogni caso portato proprio dall'ospite.

Geniale, assolutamente geniale, oltre che centrale nella costruzione dei racconti, la figura di Henry, l'insuperabile, immancabile, incomparabile, ineguagliabile oltre che stimato (così viene di volta in volta indicato dall'autore) cameriere. Potrebbe sembrare una figura di secondo piano perché per quasi tutto il racconto si limita a servire i soci parlando solo se interpellato come conviene a un maggiordomo degno di questo nome. Già qui dimostra una grazia, una gentilezza e un savoir-faire e un tempismo ormai direi rari, ma è al termine della storia che emerge Henry. Infatti nonostante lunghe e minuziose analisi a volte addirittura sentenziose e riflessioni che in alcuni casi rasentano la pedanteria i soci non riescono MAI a sciogliere i misteri  loro riportati da risolvere. È Henry che ascolta, riflette, analizza, trae conclusioni e con umiltà semplicità e buon senso trova la soluzione degli enigmi. Soluzioni apparentemente alla portata del lettore perché trovano la loro ragion d'essere nei dotti ed eruditi discorsi dei sei soci, ma non sempre è facile individuarla. Anzi...! Finora quella cui mi sono vagamente avvicinata è la soluzione del racconto intitolato 'L'oggetto mancate'. Il racconto a me meno gradito finora è quello intitolato 'Il secondo classificato' incentrato sulla storia americana e sui suoi Presidenti più o meno noti.

Salta evidente all'occhio anche di un profano la formazione scientifica di Asimov. In ogni dettaglio dei suoi racconti emerge la capacità di ricercare ed elencare gli elementi, di sottoporli ad analisi stringente, di sintetizzare la logica conclusione. Nulla è lasciato al caso. Tutto ha una spiegazione logica e rigorosa.


A breve ulteriori commenti, o eventuali errata corrige. Forse.




martedì 2 gennaio 2018

Il giardino dei fiori segreti - Cristina Caboni

Della Caboni ho già letto con molto piacere "Il sentiero dei profumi" e "La custode del miele e delle api".  Ripeto, letti con tale piacere e velocità, che detto da una ex lettrice anzi divoratrice di libri (da tempo non riesco a trovare quella gioia nel leggere che trovavo invece da sempre. Ma questo è un altro discorso), dicevo detto da una ex ecc è una bella premessa all'acquisto del successivo romanzo  uscito nell'agosto del 2016 appunto "Il giardino dei fiori segreti". 
Ebbene l'ho iniziato e poi... è subentrata la solita noia quella noia che mi prende presto per ogni cosa che intraprendo. 
Il libro non mi prendeva, mi sembrava assurdo persino il punto di partenza... la divisione di due gemelle bimbe ancora molto piccole, mi sembra di due anni, tra padre e madre che si separano e non si parlano praticamente più per 20 anni o giù di lì. Ma per favore... non diciamo fesserie!
Per non contare dell'altra mia teoria per la quale un libro se non ti prende entro le prime trenta pagine lo puoi scagliare e dimenticare in uno scaffale. 
Così il libro gironzolava tra il mio comodino, la sacca della ginnastica che tengo vicino quando assisto le bimbe in palestra, il computer (pardon...il Mac) deprivato fintanto della sovracopertina per comodità di trasporto, ma le pagine stentavano a girarsi. 
Poi Ciarlot ha insistito con insistenza e allora mi ci son messa di buzzo buono.
FINITO IN DUE dico DUE GIORNI!!
La storia era lì dietro alla pagina successiva che mi aspettava con imprevisti, colpi si scena, tensioni, scioglimenti, gioie, perdoni, rivelazioni, affetti, ritrovamenti, amori...e lacrime. Le mie. Sic!

lunedì 1 gennaio 2018

2018

Che dire? Mi sembra ieri che si era lì ad aspettare con ansia gioia meraviglia stupore e incredulità il 2000... e già son passati 18 anni. Troppi. Senza dubbio troppi. I miei sono troppi. Non li sento. Non li voglio. Li disconosco. Li restituisco. Proclamo la damnatio memoriae ...
Voglio vivere ridere chiacchierare ascoltare e essere ascoltata. Sono disposta all'impossibile. Capisco la letteratura meglio di sempre.. Leopardi..   Il Faust...

In ogni caso 
AUGURI!!!!